LAVORO. Carlo Ferraro, coordinatore del Pd «Crisi alla Siltal Uniamo le forze per risolverla»
Sulla situazione della Siltal interviene anche Carlo Ferraro, coordinatore del Partito democratico bassanese. «Il caso - dichiara - si sta trascinando da così tanti mesi da aver assunto aspetti ormai insostenibili. Il mancato rispetto degli impegni da parte della proprietà, la sorte dei lavoratori, il ritardo nel pagamento degli stipendi, l'assenza di trasparenza sulle prospettive dell'azienda sono nodi che necessitava sciogliere da tempo con atti concreti, certi e definitivi. Invece, in una sorta di gioco delle tre carte, di “prometto e non mantengo” e, in definitiva, di preoccupanti e continui rinvii, siamo ancora in alto mare. Tutto ciò è diventato intollerabile. La doverosa solidarietà delle forze politiche non è più sufficiente. Iniziative di singoli rappresentanti territoriali sono importantissime e, per quanto ci compete come Partito democratico ci siamo attivati per coinvolgere i nostri referenti. Riteniamo ad esempio estremamente opportuna la recente proposta del consigliere regionale Claudio Rizzato che chiede la costituzione di un fondo regionale per anticipare il pagamento degli arretrati». «Occorre però - prosegue Ferraro - un salto di qualità. Per diventare produttive di effetti virtuosi, iniziative come quella summenzionata devono essere coordinate. Nel momento in cui una parte del suo corpo viene aggredita, una comunità ritrova il senso del proprio esistere se riesce a fare fronte comune. La vicenda Siltal non riguarda esclusivamente quei lavoratori ma ci coinvolge tutti direttamente. È necessario comprendere che il mancato rispetto degli impegni da parte della proprietà non è uno schiaffo e un danno economico solo ai dipendenti dell'azienda ma a tutta una città e all'area che vi gravita attorno. Ad essere chiamati in causa, dunque, sono direttamente i sindaci e i consigli comunali. Dobbiamo fare massa critica, per esempio costituendo una sorta di “comitato di crisi” che divenga interlocutore mettendo in campo tutto il peso politico di cui siamo capaci. I politici bassanesi di qualsivoglia schieramento sono in grado di operare per unità d’intenti e di accogliere trasversalmente quella richiesta e farla propria per l’approvazione? Il sindaco di Bassano è disponibile a farsi promotore di un incontro collegiale con tutti i parlamentari e i consiglieri regionali vicentini per prendere di petto la questione?».
Sulla situazione della Siltal interviene anche Carlo Ferraro, coordinatore del Partito democratico bassanese. «Il caso - dichiara - si sta trascinando da così tanti mesi da aver assunto aspetti ormai insostenibili. Il mancato rispetto degli impegni da parte della proprietà, la sorte dei lavoratori, il ritardo nel pagamento degli stipendi, l'assenza di trasparenza sulle prospettive dell'azienda sono nodi che necessitava sciogliere da tempo con atti concreti, certi e definitivi. Invece, in una sorta di gioco delle tre carte, di “prometto e non mantengo” e, in definitiva, di preoccupanti e continui rinvii, siamo ancora in alto mare. Tutto ciò è diventato intollerabile. La doverosa solidarietà delle forze politiche non è più sufficiente. Iniziative di singoli rappresentanti territoriali sono importantissime e, per quanto ci compete come Partito democratico ci siamo attivati per coinvolgere i nostri referenti. Riteniamo ad esempio estremamente opportuna la recente proposta del consigliere regionale Claudio Rizzato che chiede la costituzione di un fondo regionale per anticipare il pagamento degli arretrati». «Occorre però - prosegue Ferraro - un salto di qualità. Per diventare produttive di effetti virtuosi, iniziative come quella summenzionata devono essere coordinate. Nel momento in cui una parte del suo corpo viene aggredita, una comunità ritrova il senso del proprio esistere se riesce a fare fronte comune. La vicenda Siltal non riguarda esclusivamente quei lavoratori ma ci coinvolge tutti direttamente. È necessario comprendere che il mancato rispetto degli impegni da parte della proprietà non è uno schiaffo e un danno economico solo ai dipendenti dell'azienda ma a tutta una città e all'area che vi gravita attorno. Ad essere chiamati in causa, dunque, sono direttamente i sindaci e i consigli comunali. Dobbiamo fare massa critica, per esempio costituendo una sorta di “comitato di crisi” che divenga interlocutore mettendo in campo tutto il peso politico di cui siamo capaci. I politici bassanesi di qualsivoglia schieramento sono in grado di operare per unità d’intenti e di accogliere trasversalmente quella richiesta e farla propria per l’approvazione? Il sindaco di Bassano è disponibile a farsi promotore di un incontro collegiale con tutti i parlamentari e i consiglieri regionali vicentini per prendere di petto la questione?».