venerdì 19 settembre 2008

DAL GAZZETTINO

Visitando gli operai in sit-in, ieri, l’assessore provinciale Martini ha parlato di "situazione indegna" e promesso di fissare un incontro con l’esponente del governo, a Cortina
Crisi Siltal, i lavoratori dal ministro Sacconi
Sullo stato dell’azienda interpellanza della minoranza a Romano: "Il sindaco si attivi in Regione per la creazione di un fondo di solidarietà"
Bassano
Per trovare una via d'uscita alla crisi Siltal, giunta ormai a livelli drammatici, battere ogni strada possibile è un obbligo. Non solo quelle che portano a Roma, dove tutti si augurano che lunedì 29 si tenga finalmente il summit già slittato varie volte al ministero dello Sviluppo economico. Un sentiero carico di speranza conduce nell'immediato a Cortina, dove una rappresentanza degli addetti dell'azienda, domani, potrebbe incontrare il ministro del Welfare Maurizio Sacconi, ospite assieme ad altri esponenti del Governo della convention organizzata dal gruppo di Forza Italia del Consiglio regionale del Veneto nella cittadina ampezzana.
Tessitrice del tentativo è Morena Martini. Ieri mattina l'assessore provinciale al Lavoro ha incontrato i dipendenti, in sit-in permanente di fronte alla sede della ditta dalle 5 di mattina alle 5 di pomeriggio. L'amministratrice forzista si è intrattenuta per un'ora e mezza: tra gli impegni che ha preso, quello appunto di adoperarsi per organizzare il colloquio con Sacconi.
«Sebbene appartenga a un partito che non è certo quello di riferimento per le sigle sindacali - riconosce Gloria Berton, della Fiom Cgil - bisogna dare atto all'assessore Martini di essersi spesa per cercare una soluzione a un problema che interessa 240 famiglie. La Provincia, finora, è l'unico ente che ha messo il pane in tavola ai lavoratori». È stato Palazzo Nievo, infatti, ad anticipare 530 mila euro di cassa integrazione, peraltro non ancora restituiti dall'azienda. Se iniziasse a rivedere indietro quei soldi, la Provincia potrebbe anticiparne altri agli operai. «Quello che sta capitando alla Siltal - è il parere di Morena Martini - dovrebbe cominciare a indignare tutti, politici in primis: i lavoratori hanno bisogno di azioni concrete, non di pacche sulle spalle e di parole di circostanza».
Una delegazione degli attuali disoccupati, intanto, stamattina, salirà le scale del municipio di via Matteotti, dove si riunisce la giunta: l'intenzione è di chiedere al sindaco Bizzotto un contributo spese per trasportare in autobus tutti i dipendenti Siltal a Roma in occasione del vertice del 29. «La situazione - avvisa Gloria Berton - è gravissima. La correttezza della proprietà è ai minimi storici: ha tentato di convocare i lavoratori via sms. Fino a quando la vertenza non sarà risolta, dalla fabbrica non devono uscire camion: è per questo che presidiamo i cancelli dalla mattina alla sera».
La crisi della Siltal approda anche in consiglio comunale a Romano d'Ezzelino, su iniziativa dei tre esponenti di minoranza Lorenzo Zen, Fabio Fantin e Isaia Citton (L'alternativa c'è). Con un'interpellanza i tre consiglieri, preso atto "che tra i duecento lavoratori in difficoltà, una decina sono residenti a Romano", chiedono al sindaco Rossella Olivo di sapere "quali iniziative intende assumere la giunta a favore dei dipendenti, considerato che sono già evidenti le ripercussioni nelle famiglie e che, purtroppo, gli impegni assunti dalla ditta sono stati disattesi. L'amministrazione si faccia parte diligente, assieme agli altri Comuni del comprensorio, presso la Regione Veneto affinchè venga costituito un fondo di solidarietà in modo da anticipare il pagamento delle spettanze ai lavoratori".
Zen, Fantin e Citton esprimono anche "solidarietà e vicinanza ai lavoratori e alle loro famiglie".

Nessun commento: