mercoledì 24 settembre 2008

DAL GIORNALE DI VICENZA

LAVORO. L’arciprete: «Le regole del mercato lontane dal Vangelo che invece parla di condivisione dei beni» Il vescovo Nosiglia scrive ai dipendenti della Siltal La solidarietà della Chiesa espressa ieri anche da monsignor abate e dal parroco di S. Marco fra le maestranze in via Trozzetti

La Chiesa è vicina ai lavoratori della Siltal, l’azienda di via Trozzetti che versa da mesi in una grave crisi e che vede senz afuturo 900 dipendenti. Ieri pomeriggio mons. Renato Tomasi, assieme al parroco di San Marco don Gianni Pegoraro, ha incontrato i dipendenti ai quali ha letto il messaggio del vescovo Cesare Nosiglia. L’arciprete di Bassano, ha detto che la Chiesa non può intervenire materialmente sulla vicenda, ma è vicina a coloro che soffrono. «Sono contento di essere qui - ha detto il prelato - non solo per incontrarvi personalmente ma anche perché posso portarvi la solidarietà della comunità cristiana. Faremo leggere la lettera del vescovo nelle parrocchie. Non possiamo, come chiesa, dare delle soluzioni, ma sappiate che vi pensiamo. Mi aveva colpito l’articolo del Giornale di Vicenza di sabato scorso e ho riflettuto su questa situazione. Si parla di leggi del mercato, che però non stanno scritte in cielo. Sono scelte umane, determinate anche dal nostro atteggiamento nei confronti della ricchezza, del consumo, dello stile di vita. Il 20 per cento degli abitanti della Terra usufruisce dell’80 per cento delle ricchezze. Il Vangelo esprime invece la logica della condivisione dei beni». I sindacati hanno parlato dell’incontro che nella stessa mattinata avevano avuto a Vicenza con il prefetto Piero Mattei, Erano presenti anche l’onorevole Daniela Sbrollini e l’assessore provinciale al lavoro Morena Martini, la quale ha detto che la stessa Provincia non può muoversi fino a quando la proprietà della Siltal non restituirà all’ente i 530 mila euro già versati ai lavoratori, molti dei quali al limite dell’indigenza. La Provincia è stato l’unico organismo a “mettere il pane sul tavolo dei lavoratori”. L.Z.

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