sabato 20 settembre 2008

DAL GIORNALE DI VICENZA


OCCUPAZIONE. Si sta facendo drammatica la situazione per i dipendenti dell’azienda di via Trozzetti in grave crisi Siltal, è allarme. «Sotto la soglia dell’indigenza»Da maggio i lavoratori non percepiscono uno stipendio pieno ma solo acconti Attesa per il vertice a Roma

«Vuole che le dica qualcosa di pratico? Martedì mi hanno chiuso il gas e ho due figli... forse dovrei mandare le mie bollette a Caraffini». Miria lavora alla Siltal di Bassano; come i suoi 230 colleghi aspetta da maggio di ricevere un vero stipendio e come molti altri operai della ditta ieri ha passato la mattinata davanti ai cancelli della fabbrica di elettrodomestici, dove il secondo giorno di sit- in è iniziato all’aba. Dopo il nuovo rinvio del vertice di Roma al ministero dello sviluppo economico - un incontro inizialmente previsto per giovedì e poi slittato al 29 settembre - i dipendenti dello stabilimento cittadino, da mesi alle prese con gravissime difficoltà finanziarie, si sono radunati con cartelli e striscioni in via Trozzetti, decisi a non sciogliere il presidio sino a che i loro compensi arretrati non saranno pagati e sino a quando la nuova proprietà non sbloccherà una situazione che sta portando sull’orlo della miseria più di duecento famiglie del comprensorio e altre centinaia di operai a Ticinetto e a Pignataro. «Siamo sotto la soglia dell’indigenza» spiega Gloria Berton, della Fiom Cgil, che ieri mattina, assieme ai colleghi della Fim Cisl, della Uilm e dell’Ugl ha chiesto al sindaco di Bassano Gianpaolo Bizzotto (e poi ottenuto) un finanziamento per i due pullman necessari a portare almeno un centinaio di lavoratori all’incontro romano del 29. «La situazione è tale da non permetterci di domandare alle maestranze nemmeno un contributo di 20 euro per la corriera - ricorda la sindacalista -. Per questo abbiamo invitato il primo cittadino a portare in consiglio comunale il caso Siltal e a convocare un incontro fra tutti gli amministratori del comprensorio perché diano dei piccoli aiuti concreti a queste persone». «Va bene la solidarietà - ha continuato Massimo Pantano, della Cisl - ma sino ad ora solo la Provincia ha stanziato dei fondi. Tutti gli altri hanno dimostrato buona volontà. Qui però si tratta di mettere in fila colazione, pranzo e cena». Dopo anni di incertezze, lunghi periodi di amministrazione straordinaria e l’arrivo del nuovo proprietario Caraffini la situazione dell’ex Iar, ora Siltal, sembra arrivata ad un punto di non ritorno. Entro il 10 di settembre si sarebbe infatti dovuta completare la ricapitalizzazione della società ma i 10 milioni di euro necessari per portare a termine l’operazione e pagare gli operai non sono arrivati. Sembra che i commissari della Siltal abbiano già avviato un’azione revocatoria. Una procedura che, qualora i titolari del gruppo dovessero continuare a dimostrarsi insolventi, potrebbe far tornare il complesso industriale in amministrazione straordinaria. «L’ultimo stipendio risale allo scorso giugno - continuano i sindacalisti - e ci sono lavoratori che, in quattro mesi hanno ricevuto un bonifico da 12 euro». A qualcuno è andata addirittura peggio e per il mese di agosto ha ottenuto un compenso di 2 euro e 12 centesimi. «Le cose vanno per le lunghe ma noi abbiamo dei figli e gli affitti o i mutui da pagare - gli fanno eco i colleghi - . Siamo arrivati a non fare più la spesa...». Ora si attende quindi con trepidazione l’appuntamento del 29 settembre nella capitale. Il 23 intanto i sindacati incontreranno a Vicenza il prefetto, che verrà invitato ad intercedere presso il Ministero affinché il summit romano non venga nuovamente rinviato. C.Z.

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